Una poesia sulla viticoltura maremmana
Nell’abbraccio della Maremma, dove sole e terra si allineano,
La passione si accende, mentre i vigneti si intrecciano,
File di promesse, nelle cure gentili della Toscana,
Una sinfonia di stagioni, una tela rara.
Con mani callose, fatichiamo l’abbraccio della terra,
Nutrendo le viti, con grazia incrollabile,
Nel cuore della Maremma, dove parlano antichi sussurri,
Il linguaggio del terroir, perché le radici affondano in profondità.
Dal primo rossore dell’alba alla dolce discesa del crepuscolo,
Il ritmo della terra, un lamento senza tempo,
In ogni filare di vigna, una storia da raccontare,
Delle generazioni passate e dei futuri ancora non raccontati.
Il sole, bacio d'oro sugli acini di fuoco,
Mentre i cieli toscani dipingono sogni che non si stancano mai,
Dalle cime delle colline alle valli, il canto segreto della terra,
Echi tra le vigne, dove appartengono i ricordi.
Ogni grappolo un tesoro, ogni bacca una gemma,
La lavorazione del nettare degli dei, emblema della Toscana,
Con le mani macchiate dalla terra e i cuori in fiamme,
Induciamo la magia, una danza che non svanisce mai.
La brezza sussurra segreti tra le foglie,
Quando il raccolto si avvicina, il cuore si addolora dolcemente,
Ma in ogni pizzico, in ogni tocco tenero,
Lo spirito della Maremma prospera, non è mai troppo.
Le botti cullano i sogni, in cantine fresche e poco illuminate,
Il tempo e la Rovere si intrecciano, come antiche lettere d'amore,
Invecchiando con grazia, come il sole sul mare,
I vini della Maremma, testimonianza di storia.
Mentre le stagioni cambiano e le storie si intrecciano,
La passione maremmana sboccia, come il vino più pregiato,
In questo mosaico di terra, dove si seminano i sogni,
La vinificazione è arte, amore e proprietà della natura.